Simone Inzaghi compie un passo importante e lascia Beppe Marotta e i tifosi senza parole.

La partenza di Simone Inzaghi dall’Inter ha sconvolto il mondo del calcio, lasciando attoniti tifosi, giocatori e persino il presidente del club, Beppe Marotta. Dopo quattro anni alla guida dei nerazzurri, durante i quali ha conquistato sei trofei importanti, tra cui lo scudetto 2023-24, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane, Inzaghi ha annunciato il suo addio pochi giorni dopo la schiacciante sconfitta per 5-0 contro il Paris Saint-Germain nella finale di UEFA Champions League 2025. La decisione del tecnico italiano di lasciare il San Siro per il club della Saudi Pro League, Al-Hilal, è stata inaspettata, e la sua spiegazione schietta per questa scelta ha acceso un intenso dibattito tra tifosi e analisti. Inzaghi ha indicato una profonda mancanza di energie come motivo principale del suo addio, una rivelazione che getta luce sul costo emotivo e professionale del suo incarico in uno dei club più prestigiosi d’Italia.

 

Il periodo di Inzaghi all’Inter è stato a dir poco trasformativo. Subentrato ad Antonio Conte nel 2021, ha ereditato una squadra che aveva appena vinto lo scudetto, ma che affrontava vincoli finanziari e la partenza di giocatori chiave. Nonostante queste difficoltà, l’acume tattico e la leadership di Inzaghi hanno brillato. Famoso per aver rilanciato il modulo 3-5-2, ha guidato l’Inter a successi costanti, tra cui due finali di Champions League nel 2023 e 2025, entrambe però concluse con una sconfitta: 1-0 contro il Manchester City e la devastante debacle per 5-0 contro il PSG. La sua capacità di competere su più fronti mantenendo un vantaggio competitivo in Serie A, dove l’Inter ha chiuso al secondo posto nel 2024-25, a un solo punto dal Napoli, gli ha valso elogi come tattico e gestore di uomini. Tuttavia, sotto la superficie di questi successi, Inzaghi stava affrontando un esaurimento che alla fine lo ha portato a lasciare.

 

In un incontro cruciale con la dirigenza dell’Inter il giorno dopo la finale di Champions League, Inzaghi ha esposto chiaramente le sue ragioni per l’addio. “Non ho più le energie per continuare,” avrebbe detto ai direttori del club. “Non ce la faccio più. Sono stanco, e credo che il mio ciclo qui sia terminato.” Questa ammissione, riportata dalla Gazzetta dello Sport, ha evidenziato l’immensa pressione di gestire un club come l’Inter, dove le aspettative sono altissime e le richieste di competere in Serie A, Coppa Italia e competizioni europee sono incessanti. L’onestà di Inzaghi sulla sua stanchezza mentale ed emotiva ha umanizzato una decisione che molti inizialmente hanno percepito come un tradimento, soprattutto considerando il momento dell’addio, subito dopo una sconfitta così umiliante.

 

Il passaggio ad Al-Hilal, dove Inzaghi ha firmato un contratto biennale da 26 milioni di euro a stagione, ha sollevato perplessità. Alcuni tifosi e opinionisti lo hanno accusato di inseguire il denaro, specialmente perché in precedenza aveva rifiutato offerte da club come Manchester United e Liverpool per lealtà verso l’Inter. Tuttavia, la spiegazione di Inzaghi suggerisce una motivazione più profonda. Parlando in una conferenza stampa prima della sfida di Al-Hilal contro il Real Madrid, ha sottolineato il desiderio di una nuova sfida. “Il mio desiderio è sempre stato quello di allenare all’estero, oltre che in Italia,” ha detto. “Al-Hilal è una grande opportunità per la mia carriera. Ho accettato la sfida e sono uscito dalla mia zona di comfort dopo diversi anni all’Inter. Voglio cambiare il mio modo di pensare, il mio stile di gioco e provare qualcosa di nuovo.” Questa ambizione di reinventarsi in un nuovo panorama calcistico sottolinea la convinzione di Inzaghi che il suo tempo all’Inter fosse giunto al termine.

 

La reazione della dirigenza e della tifoseria dell’Inter è stata contrastante. Beppe Marotta, presidente dell’Inter, ha ammesso che la decisione di Inzaghi ha colto il club di sorpresa. “Eravamo solo in parte preparati, perché non c’era certezza che se ne sarebbe andato,” ha detto Marotta al Festival della Serie A. Ha elogiato la sincerità di Inzaghi durante i colloqui, notando che la decisione di separarsi è stata reciproca, anche se ha lasciato il club in difficoltà nel trovare un sostituto in vista della Coppa del Mondo per Club FIFA. I tifosi, però, sono stati meno indulgenti. La sconfitta per 5-0 contro il PSG, descritta come una delle più pesanti nella storia delle finali europee, ha lasciato un sapore amaro. Molti hanno ritenuto che la partenza di Inzaghi fosse una fuga dalle responsabilità, con alcuni che ipotizzavano che la prestazione deludente dei giocatori in finale derivasse dalla consapevolezza del suo imminente addio.

 

L’eredità di Inzaghi all’Inter è complessa. I suoi sei trofei e le due finali di Champions League sono risultati innegabili, ma la stagione senza trofei 2024-25, segnata dalle sconfitte contro i rivali dell’AC Milan in Coppa Italia e Supercoppa Italiana, ha alimentato le critiche secondo cui non ha raggiunto il massimo con una rosa talentuosa. Il suo approccio tattico, spesso descritto come reattivo e difficile da prevedere, è stato sia un punto di forza che una fonte di controversie. Sebbene abbia portato a vittorie memorabili, come il 3-0 complessivo contro l’AC Milan nelle semifinali di Champions League 2023, ha anche lasciato l’Inter vulnerabile in partite cruciali, come dimostrato dalla sconfitta contro il PSG.

 

Mentre Inzaghi intraprende la sua nuova avventura con Al-Hilal, dove eredita una squadra stellare che include Joao Cancelo e Aleksandar Mitrovic, lascia l’Inter a un bivio. Il club ha nominato l’ex giocatore Christian Chivu come suo successore, una scelta audace data la limitata esperienza di Chivu come allenatore senior. Per Inzaghi, il trasferimento in Arabia Saudita rappresenta un’opportunità per ricaricarsi e ridefinire la sua carriera, ma il suo addio all’Inter sarà ricordato tanto per la sua improvvisa natura quanto per i successi che l’hanno preceduto. Con le sue stesse parole, “Mi mancherà tutto, anche le accuse più ingiuste,” una testimonianza del legame emotivo che ha forgiato con i nerazzurri. Eppure, mentre si avventura nell’ignoto, la rivelazione di Inzaghi sulla sua energia esaurita offre un toccante promemoria del costo umano della gestione a livello d’élite.