I TIFOSI DEL MILAN HANNO BISOGNO SOLO DI 45 MINUTI PER GIUDICARE L’ATTACCO – NESSUNA PIETÀ AL SAN SIRO, NEANCHE NELLE AMICHEVOLI!

Quando si parla dei tifosi del Milan, non esistono partite “amichevoli” — soprattutto quando si tratta di giudicare gli attaccanti. Dimentica l’atmosfera rilassata del pre-campionato, i presunti esperimenti tattici o la scusa dei giocatori ancora con le gambe pesanti dalle vacanze. Per i Milanisti, anche una partita estiva è una battaglia. E oggi, contro l’Arsenal, non hanno nemmeno aspettato tutta la partita. Hanno deciso tutto nei primi 45 minuti.

 

Un tempo solo. Quarantacinque minuti di calcio contro la squadra frizzante di Mikel Arteta, e il reparto offensivo del Milan è già sotto processo — e per molti tifosi, il verdetto è già scritto.

 

Diciamolo chiaramente: la prestazione del primo tempo in attacco è stata piatta, prevedibile e priva d’ispirazione. Sì, è precampionato. Sì, ci sono nuovi innesti da integrare. Ma prova a spiegare questo ai tifosi che seguono da Milano, dalla Nigeria, dall’America e da ogni angolo del mondo. Perché tutto ciò che hanno visto è stato un reparto offensivo spento, senza idee, e completamente fuori ritmo rispetto all’Arsenal, che nemmeno ha dovuto forzare.

 

Non è stata solo una frazione sottotono — è stata una frazione che ha urlato: “Non siamo pronti.” Tocchi sbagliati, movimenti confusi, pressing pigro e lo stesso problema che tormenta il Milan da anni: nessuna cattiveria negli ultimi 30 metri. Giroud ormai è storia, ma i fantasmi dell’attacco sterile sono rimasti.

 

Pulisic ha provato a creare qualcosa, ma è stato facilmente bloccato. Okafor? Invisibile. E il centrocampo? Nessuna invenzione, nessuna verticalizzazione. Tutto l’assetto offensivo sembrava più una seduta di scarico che una squadra pronta per la Champions.

 

Ed ecco il problema: ai tifosi del Milan non interessano le scuse da precampionato. Non vogliono sentir parlare di “condizione fisica” o di “nuovi meccanismi”. Vogliono vedere fame, intensità, qualità. Perché a Milano, la prima impressione non è solo importante — è definitiva.

 

Hai una sola occasione per conquistare il cuore dei tifosi — e se la sprechi con una prestazione passiva, sei già sulla graticola. A fine primo tempo oggi, i social erano già in fiamme. Su X (Twitter), Reddit e i forum rossoneri piovevano commenti come:

“Nessuna identità offensiva.”

“Okafor non mi convince per niente.”

“Serve un vero centravanti prima che inizi il campionato.”

 

Non è isteria. È la mentalità Milan.

 

Questo è un club in cui le leggende non hanno avuto bisogno di tempo per esplodere — lo hanno fatto subito. Shevchenko, Kaká, Inzaghi — questi erano giocatori che lasciavano il segno dal primo pallone toccato. Non servivano cinque partite. Bastava mezza.

 

Quindi quando i giocatori moderni si presentano senza grinta, senza idee e senza fame, la pazienza è zero. E il primo tempo di oggi contro l’Arsenal ha fatto scattare tutti gli allarmi. Stesso modulo, stessi problemi, stessa sterilità. Contro una squadra di Premier che giocava quasi in scioltezza, il Milan sembrava bloccato — sempre un tempo in ritardo.

 

Certo, la difesa ha tenuto, e a centrocampo qualche lampo si è visto. Ma quando i tuoi attaccanti faticano perfino ad avvicinarsi all’area avversaria, hai un problema serio. E per i tifosi, questo non è stato solo un brutto primo tempo — è stato un campanello d’allarme.

 

Perché la stagione è alle porte. Il sorteggio Champions incombe. E se il Milan visto oggi è quello vero, le cose si mettono male.

 

Sì, è solo una partita amichevole. Ma per i tifosi, è stato anche un provino. E alcuni giocatori non sembravano nemmeno consapevoli di essere osservati. In una squadra come il Milan, questa mentalità è inaccettabile.

 

A chi è sceso in campo oggi dall’inizio: non avete diritto al beneficio del dubbio. Avevate 45 minuti per dimostrare fame, orgoglio e qualità. Ma quello che avete mostrato è stata incertezza, confusione e mancanza totale di chimica.

 

E ora, i tifosi hanno parlato. Non sono contenti. Chiedono cambi. Esigono rinforzi. Temono che questo attacco non possa sopravvivere né alla Serie A né all’Europa.

 

Perché al Milan, il tempo non esiste. Non hai 90 minuti. Non hai 3 o 4 partite per ambientarti. Hai 45 minuti. Punto.

 

Oggi, contro l’Arsenal, l’attacco rossonero ha avuto i suoi 45 minuti.

E li ha sprecati.